E in una mattina piena di luce, in una Valencia ancora addormentata,
la Vagante Veronica ha già lo zaino sulle spalle,
pronta a continuare il suo viaggio nel sud della Comunidad Valenciana.
La seconda avventura.
(Se non hai letto la prima parte, clicca qui!)
In Spagna è semplicissimo viaggiare in autobus,
molto più che in treno,
e così scelgo di prendere uno dei fantastici autobus Alsa (fantastici non perché mi abbiano pagata per dirlo, ma perché con il biglietto hai già wi-fi, prese elettriche e tanto di film!).

Dopo tre ore passate ad ammirare il paesaggio,
mi ritrovo a cercare tra i tanti volti quello di Inma, una scrittrice spagnola conosciuta a Verona un paio di anni fa.
Rivedere il suo sorriso è come sentirsi sollevati, tra una chiacchierata in spagnolo e una risata, comincia a farmi vedere la sua bellissima città.
Inma vive da poco meno di un anno a letteralmente due passi dalla spiaggia, al lato del suono delle onde e in mezzo ai gabbiani.
L’inverno è spesso l’unica a vivere nell’isolato,
ma l’estate Santa Pola si ripopola di famiglie e turisti sorridenti e schiamazzanti.
Inma si dedica a plasmare il mondo con le sue parole,
ma la vita l’ha portata anche a prendere delle decisioni
e a formare una sua filosofia di vita.
Cosa vuol dire?
Vuol dire che piano piano sta arrivando alla destinazione, in un viaggio fatto di tanti progressi e di altrettante fermate.
Riempie i suoi vuoti di musica,
e si svuota nei testi che scrive.
E in sua compagnia ho ricominciato anch’io un viaggio, fatto di conchiglie, passeggiate in solitaria, e tante, tante, tante foto.

Un viaggio partito dalle salinas, antiche riserve di sale marino tutt’ora produttive che ospitano un’oasi naturale per i fenicotteri e spettacolari scenari al tramonto.
Oggi costituisce un parco naturale ed è anche possibile visitare il Museo de la Sal.
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